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21 giugno 2013 5 21 /06 /giugno /2013 18:57
Non estranei o muti spettatori
La voce e il gesto dell'assemblea litugica

Morena Baldacci articolo in RPL n 298 Maggio-Giugno 3/2013 pag 42-47.

Le assemblee liturgiche di oggi sono mutevoli, passeggere, variegate, si radunano e si sciolgono con elasticità maggiore rispetto al passato. .... Ogni assemblea, infatti, è unica e transitoria, vive in un determinato tempo e spazio, si compone di diversi partecipanti, risente della particolare contingenza storica, sociale, culturale. .... A cinquant'anni della riforma liturgica, le assemblee sembrano aver acquisito una certa familiarità con la liturgia rinnovata: cantano, rispondono, si muovono, ascoltano, partecipano al rito con disinvoltura. Il desiderio del Concilio di un'assemblea viva - non estranea o muta spettatrice - sembra, dunque, raggiunto. Tuttavia, l'atto liturgico non corrisponde pienamente alla natura delle assemblee odierne. I gesti e le risposte scivolano spesso nel meccanicismo, il convenire insieme è vissuto da alcuni come impoverimento della dimensione personale, la semplicità del rito voluta dalla riforma liturgica spinge molti pastori e animatori liturgici a operare aggiunte e sovrapposizioni non sempre opportune e adeguate. ..... la partecipazione attiva dei fedeli alle celebrazioni liturgiche sia richiesta dalla stessa liturgia e che il popolo cristiano ne ha diritto e dovere in forza del battesimo. La partecipazione non costituisce, dunque, solo l'atto espressivo della fede, ma la condizione stessa dell'esperienza del mistero. Infatti, l'agire rituale (per rictus et preces) costituisce l'atto originario dell'assemblea liturgica e, di conseguenza, la prima preoccupazione della chiesa. .... Le nostre assemblee liturgiche devono continuare a imparare a partecipare "liturgicamente", cioè secondo lo stile proprio della liturgia cristiana; al tempo stesso occorre tuttavia anche restituire la parola e il gesto alle comunità cristiane di oggi, con l'attenzione di quel sapiente adattamento che veste il rito sul corpo vivo della comunità radunata.

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