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24 marzo 2011 4 24 /03 /marzo /2011 12:24

Annuncia-grande

 

La solennità dell'Annunciazione del Signore trae origine dalla festività dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria celebrata in Asia minore nel VI sec e introdotta a Roma  da Papa Sergio I (687-701).

Il X concilio di Toledo (656) lamenterà il fatto che ancora non c'era una festa alla Madre del Verbo in modo uniforme in tutta la chiesa. In Spagna la festa era celebrata il 18 dicembre a Roma, secondo le notizie dei sacramentari antichi il Gelasiano e il Gregoriano, il 25 marzo.

La scelta della data, 25 marzo, molto probabilmente fu legata alla data del Natale il 25 dicembre, nove mesi prima della nascita, anche se autori e computisti, vista la coincidenza con il plenilunio e l'equinozio di primavera, hanno dato un senso storico salvifico: alcuni hanno ritenuto il giorno del concepimento, della morte, della resurrezione di Gesù, altri l'ultimo giorno della storia o della creazione.

La denominazione nel tempo è stata diversa: in quest'ultimi secoli «Annunciazione dell'Angelo alla B.M.V. » o «Annunciazione della B.M.V. », anche se, il titolo più antico è il riferimento a Cristo «Annunciazione del Signore», «Annunciazione di Cristo» o «Concezione di Cristo».

Con la riforma liturgica la solennità ha ripreso il titolo originario «Annunciazione del Signore» cosi da collocarsi come solennità Cristologica anche se rimane il legame a Maria (MC 6), e come manifesta,  l'eucologia della messa del giorno.

Tale solennità fa riferimento non solo al «Si» della Vergine ma anche al «Si» del Verbo e della Chiesa.

Il «Si» del Verbo al Padre, che gli chiede di compiere la salvezza per l'uomo «Tu non hai voluto ne sacrificio ne offerta, un corpo invece mi hai preparato… allora ho detto "Ecco io vengo … per fare o Dio la tua volontà"» (Eb 10, 4-7).

Il «Si» di Maria «Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38), la Vergine si rende disponibile al progetto di Dio, quello di far entrare nel tempo e nel mondo il Verbo di Dio.

Il «Si» della Chiesa, in quanto membra dell'unico corpo di cui Cristo ne è il capo, la comunità in Cristo risponde il suo «Si» al Padre, così da continuare, nell'oggi liturgico, l'Incarnazione del Verbo tra gli uomini.

Inseriti in questo mistero, la celebrazione dell'Annunciazione del Signore, ricorda l'importanza della nostra partecipazione al mistero salvifico di Dio e come il Padre attende il nostro «Si» per poter essere «coperti con la sua ombra» (Lc 1,35).

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